osservare chi viaggia con te in treno è uno sport ingiustamente escluso dalle discipline olimpiche. ha le sue regole di delicatezza e tatto, forse in tv non funzionerebbe ma da praticare resta uno spasso. così ti trovi in questo vagone stipato di corpi che sorreggono segreti idee ambizioni dolori, ti guardi intorno, come puoi ti soffermi, come puoi ti riscaldi ed entri in campo.
c’è questo ragazzone dai bellissimi occhi cerulei ma dagli anni portati malamente che ride, ride, ride sommessamente e sommessamente parla. parlotta, in realtà, con un’entità indefinita, un interlocutore invisibile ma che dev’essere un vero spasso, data la misura di quanto senza sosta continua a sorridere, ridacchiare, parlare. ogni tanto solleva lo sguardo, poi si appisola: pare quasi un video di Youtube che scatta quando c’è poco segnale di rete, qualche secondo di stasi a occhi chiusi e poi nuovi momenti di veglia, di risate, di parole incomprensibili.
c’è questo cucciolo di anziano vestito completamente di verde. il maglione solo di un punto leggermente più scuro dei pantaloni prato di Wimbledon, sarà il periodo dell’anno ma Continua la lettura di vagoni
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