gesti nervosi
un fare piratesco
sorrise
e lei
le trecce sciolte
schiuma d’acqua
e tempo di cane
sciolse gli ormeggi
salpando nel vuoto
ché anche
la decima parte di bottino
sarebbe
bastata.
Tutti gli articoli di Alessandro Di Cicco
tutti gli altri chi lo sa
io no
non esistevo
ai tempi di Napoleone
ma loro sì
quelle canaglie
dei miei atomi
e stavano
sparpagliati, spettinati
nel vento
del mondo
come semini neri
nel frappé di un ciclope
e tutti gli altri?
tutti gli altri chi lo sa.
sorridi,
neanche tu esistevi
ai tempi
di Giuseppina
ma i tuoi atomi
(come i suoi)
di certo esistevano
e tutti gli altri
tutti gli altri chi lo sa
e tuttavia chissà
se almeno
i miei e i tuoi
si siano mai incontrati
si siano
mai
conosciuti e piaciuti
forse qualcuno
della tua attuale tibia
e qualcuno
parte
del mio seno atriale
si sarà scontrato
un giorno di maggio
in una polpetta al sugo
su un tavolo povero
di Kiev
altri magari
nel caldo rosseggiante
delle fiamme di un incendio
o nel freddo di un metallo
o nella gravità
di una cascata
non ancora scoperta
nelle profondità dell’Africa
e tutti gli altri?
tutti gli altri chi lo sa.
è solo questione di chimica
quando ci tocchiamo
è un ritrovarsi antico
ché i nostri atomi
non noi
loro
si son già conosciuti
non sappiamo quando
figuriamoci come
e si riconoscono
legandosi
come la chimica di
base gli impone
generando
per le nostre
pelli sudate a contatto
la magia
sfrigolante
che c’innamora e ci condanna
e tutti gli altri
tutti gli altri
chi lo sa.
morendo di caldo
sto
morendo di caldo
e le mie bacche magiche
sono finite
e la ferita brucia
come lavata di sale
e il cherubino
che mi parla
è solo una
stupida allucinazione
e quel
poco
tempo
che mi resta
non lo spendo in sudore
ma nel pensiero
di te
nei nostri
più freschi
giorni di primavera.